Come disposto dalla Legge 124 del 2017 riportiamo i contributi pubblici ricevuti nel 2018 a supporto delle nostre attività:
COMUNE DI SPORMAGGIORE | CONTRIBUTO COMUNE ATTIVITA' ANNUALI PRO LOCO |
€ 5.000,00 |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | SALDO CONTRIBUTO 2017 | € 5.472,00 |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | ACCONTO CONTRIBUTO 2018 | € 2.534,40 |
COMUNITA' DELLA PAGANELLA | RIMBORSO ATTIVITA' "BARBATANGHERI" 2017 | € 1.200,00 |
Come disposto dalla Legge 124 del 2017 riportiamo i contributi pubblici ricevuti nel 2023 a supporto delle nostre attività:
COMUNE DI SPORMAGGIORE | CONTRIBUTO STRAORD. COMUNE PER ATTIVITA' ANNUALI PRO LOCO |
€ 2.500,00 |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO |
CONTRIBUTO SALDO 2022 / ACCONTO 2023 CONTRIBUTO - RISTORI ENTI TERZO SETTORE |
€ 7.320,00 € 3.846,15 |
COMUNITA' DELLA PAGANELLA | CONTRIBUTO PROGETTI: SALDO 2023 | € 2.157,24 |
PARCO FAUNISTICO BELPARK | CONTRIBUTO ATTIVITA' | € 610,00 |
REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE |
CONTRIBUTO ATTIVITA' INTERESSE REGIONALE |
€ 4780,00 |
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Spormaggiore offre varie possibilità di divertimento e scoperta sul proprio territorio, in tutte le stagioni dell'anno. E' presente il Parco Faunistico dove si possono ammirare specie di orso bruno, lupo, lince, gatto selvatico, gufi reali ed altri specie di carnivori dell Alpi. In centro, all'interno dello storico palazzo di Corte Franca, è allestita la Casa del Parco, museo dedicato all'orso. Numerevoli sono i percorsi nel bosco e c'è la possbilita di praticare trekking e mountain bike. Siamo uno degli accessi al Gruppo di Brenta. E' presente un percorso di tiro con l'arco e una falesia per praticare l'arrampicata su roccia. Non perdetevi la proposta culinaria con i prodotti tipici a km 0.
Allo stesso tempo la sua posizione strategica gli permette di essere il punto ideale da dove partire anche per estendere la propria visita a una bella fetta del Trentino, infatti...
- Si può godere di tutte le strutture, servizi, piste da sci dell'Altopiano della Paganella di cui Spormaggiore fa parte. Siamo a 10 MIN.da PAGANELLA SKI!
- Si trova nel Parco Naturale Adamello Brenta con infiniti percorsi per trekking, escursioni, MTB, ferrate, palestre di rocci E TANTO ALTRO.
- E' a soli 20 min di macchina da Trento per visite alla città o ai tradizionali e famosi Mercatini di Natale
- E' proiettata panoramicamente a nord verso la Val di Non, dove i suoi meleti di perdono a vista d'occhio.
- E' a 10 minuti dalla Piana Rotaliana, terra di prestigiosi vini trentini, fra cui il Teroldego
Di seguito trovate alcune proposte (non esaurienti) di quello che potrete fare a e da Spormaggiore!
NOVITA' E PROSSIMI EVENTI: SCOPRI IL PROGRAMMA
La Pro Loco organizza tutto l'anno eventi e iniziative per animare il nostro paese di Spormaggiore
Feste di piazza per famiglie e giovani, corsi di ballo, pilates, country-fitness, gite culturali e laboratori... sono solo un esempio di quello che abbiamo offerto in questi anni alle persone che vivono a Spormaggiore o vengono a visitarci in tutte le stagioni dell'anno
Non perderti nessuna occasione, che tu sia socio o no! Resta in contatto con noi nella nostra pagina eventi o tramite la nostra Pagina Facebook e la nostra Pagina Instagram
COSA C'E' DIETRO? IL VOLONTARIATO!
Spormaggiore conta circa 1300 abitanti. Sembrano pochi se raffrontrati alla dedizione e voglia di fare che qui attraversa tutte le generazioni!
La vitalità del nostro paese, costante tutto l'anno, deve molto alle associazioni di volontari che qui da noi sono impegnate su vari fronti. Il tempo e l'energia di ogni singolo membro si moltiplica attraverso la forza dii gruppi storici ma anche nuovi.
Vieni a conoscere da vicino le associazioni del nostro comune...e se anche a te piacerebbe dare il tuo contributo, contattale!
DIVERTIMENTO, NATURA E STORIA TI ASPETTANO!
Un Parco Faunistico con numerose specie alpine da conoscere da vicino, come orsi, lupi, linci e altro ancora.
Boschi e sentieri che si prestano a tranquille passeggiate in tutte le stagioni... per arrivare anche più su tra splendide Dolomiti di Brenta, patrimonio dell'UNESCO, inserite nel Parco Naturale Adamello Brenta
Per conoscere la nostra storia dal 1300, con Castel Belfort, Corte Franca (sede del museo dell'orso) e la chiesa affrescata di S.Vigilio. La chiesa della Natività (Porta del Giubileo della Misericordia), il borgo con il suo centro storico e le frazioni.
SIAMO NELL'ALTOPIANO DELLA PAGANELLA
Goditi tutti i servizi e le attrattive dell'Altopiano della Paganella (Distretto Family) in cui Spormaggiore si trova, per un'esperienza unica! Sci, centri benessere, piscine, laghi, dolomiti e altro ancora...troverete tutto quello che serve per soddisfare qualsiasi esigenza!
DA NON PERDERE LA CUCINA TIPICA E PRODOTTI A KM 0
Spormaggiore con la sua lunga tradizione vi permette di assaggiare piatti gustosi e genuini (come la "torta e il tortel di patate", tipici di questa zona) oltre a prodotti locali dell'apicoltura e della frutticoltura
La lunga processione si snodava salmodiando su e giù per i dossi coltivati che si stendevano ai piedi di Spormaggiore.
Gli sguardi dei fedeli erano puntati sulla statua della loro Madonna che, traballando e ondeggiando, guidava l’interminabile teoria di Chierichetti, coscritti, donne, uomini, vecchi e bambini.
Era successo che la gente di Spormaggiore non riusciva più a sopportare gli improvvisi e secchi boati che provenivano da una sorgente poco distante.
–Dev’essere il Diavolo che bestemmia contro Dio…- sussurravano le vecchiette all’ombra fresca della chiesa, -… e solo la Madonnina è in grado di fare la grazia e di liberarci da quel flagello!
Anche il parroco, dopo lunghe insistenze, si disse d’accordo e in quattro e quattr’otto la processione venne organizzata.
Accadde però che, giunti in prossimità della violenta sorgente, la portantina della Madonna ebbe un brusco e improvviso sobbalzo e l’anello del simulacro si staccò dal dito di legno e cadde nella roggia!
Quelli di Spormaggiore, dopo un primo istante di stupore e di smarrimento, si ripresero ben presto e si considerarono soddisfatti.
Infatti…- rumori o non rumori – si dissero, - adesso l’anello benedetto ha santificato quest’acqua e ha fatto fuggire il Maligno! E da quel giorno la sorgente venne chiamata «dell’Acqua Santa».
Signor parroco… signor parroco! Stanno arrivando i Francesi!
La tremenda notizia, attesa e temuta per settimane, finalmente era giunta e la povera gente di Spormaggiore non aveva trovato nulla di meglio da fare che rivolgersi al pastore d’anime del piccolo villaggio per cercare conforto.
Si sapeva da tempo che i Napoleonici, dopo aver invaso il Trentino meridionale, erano intenzionati a occupare la Val di Non, ricca di castelli e quindi di bottini da arraffare.
–Che facciamo, adesso?- domandarono quelli di Spormaggiore al parroco, accorso sulla porta della chiesa.
-I Francesi sono giù, alla Rocchetta, e prima di dirigersi in Val di Non, senz’altro giungeranno quassù!
Noi abbiamo paura: che faranno ai nostri bambini? Alle nostre figlie?
–Ascoltate –disse il prete, cercando le parole giuste per calmarli. –Prendete tutto quello che riuscite a portare in spalla e corrente subito a rifugiarvi sul monte Fausiòr. Io rimarrò qui e vedrete che in un modo o nell’altro, con l’aiuto di Dio, riuscirò a fermare l’avanzata di quelli infedeli!
A malincuore quasi tutti lasciarono le loro case, gli orti e i campi seminati da poco.
In paese restarono soltanto il parroco e alcuni uomini coraggiosi.
Quando dal fondo della valle giunsero, portati dal vento, i rumori caratteristici di un esercito in marcia – squilli di tromba, urla di comando, scalpitar di cavalli – il povero prete corse in chiesa e si inginocchiò ai piedi dell’immagine miracoloso della Madonna, che da anni ormai proteggeva i suoi devoti fedeli.
–Oh Madre di Dio –Supplicò il buon parroco, -Non rimani che tu a estremo baluardo della violenza nemica. Dimentica i nostri peccati e aiutaci in questo momento di sofferenza! Il prete non aveva nemmeno terminato di pregare, che la statua di Maria si mise a piangere e nello stesso istante le armate Francesi giunsero in vista del paese di Spormaggiore.
Quale fu la loro sorpresa, quando videro che nei campi attorno mille e mille soldati li stavano attendendo in armi, con i cannoni puntati contro gli invasori e i cavalli pronti a lanciarsi al galoppo in battaglia!
Dapprima i nemici si fermarono sbalorditi: da dove spuntavano tutti quegli eserciti? Come mai le staffette e le spie non gli avevano avvisati che a Spormaggiore s’erano date appuntamento tutte le milizie della Val di Non e forse del Trentino intero?
Poi, rispondendo quasi a un ordine silenzioso, i Francesi si girarono e fuggirono in direzione della Rocchetta, per unirsi al grosso dell’esercito che se ne andò, salvando Spormaggiore la Val di Non da sicura catastrofe.
Non si erano resi conto, i malvagi, che le milizie arroccate nei campi attorno al paesello altro non erano che allucinazioni, provocate dal grande amore della Madonna per la gente di Spormaggiore.
L’invidia non conosce proprio confini!
Fatto sta che la miracolosa statua della Madonna, che il popolo di Spormaggiore custodiva gelosamente e venerava nella sua chiesa, piaceva anche a quelli di Sporminore.
E il loro, almeno in parte, era un affetto interessato: si diceva, infatti, che quell’immagine di Maria avesse il potere di resuscitare per alcuni istanti i neonati morti, il tempo necessario per battezzarli e seppellirli in terreno consacrato.
A centinaia, allora, le madri giungevano da tutto il Trentino, ma anche dal Veneto e dalla Lombardia, per chiedere alla Madre di Dio quell’ultimo gesto di pietà: impedire che i loro figlioletti tanto attesi, ma venuti al mondo senza vita, fossero sepolti al di fuori della cinta sacra di un cimitero.
E tanto afflusso di gente, è facile capirlo, portava una ricchezza considerevole alla gente di Spormaggiore.
Fu così che nella vicina Sporminore si decise di avere per sé quel vantaggio.
Per prima cosa venne costruito, nella chiesa, un nuovo altare degno di ospitare la statua miracolosa.
Quindi, una notte, due buoi furono attaccati a un carro e un drappello di robusti giovani della borgata invidiosa salì su per il sentiero, raggiungendo non visto la piazza di Spormaggiore.
In breve la Madonna venne rubata caricata, sul carretto e trasportata prima dell’alba a Sporminore, ove venne solennemente deposta sul nuovo altare.
Tutti, poi, andarono a dormire soddisfatti.
Il giorno dopo i fedeli di Sporminore si diedero appuntamento in chiesa, per avviare una novena di preghiere alla Madonna, ma la loro sorpresa fu grande, quando si accorsero che l’altare era vuoto… la statua era sparita!
Corsero sul sagrato e alzarono gli occhi in direzione di Spormaggiore.
–Guardate! – urlò uno di loro. –La vedete, la Madonna? È lassù, in cima a quel colle!
Effettivamente l’immagine santa era andata misteriosamente a mettersi a metà strada fra i due paesi: senza darsi per vinti, quelli di Sporminore corsero su per il viottolo e quando stavano per raggiungere la statua… la Madonna si alzò in cielo e volò sicura e diritta a Spormaggiore entrò in chiesa per la porta principale e tornò al suo vecchio altare!
Solo allora i fedeli di Sporminore si rassegnarono a lasciare la Madre di Dio in mano alla gente del paese accanto e, temendo la vendetta del Signore, cominciarono ugualmente la prevista novena.
Ma la Madonna li perdonò, lusingata in fondo al cuore dal fatto che quegli uomini le volevano talmente bene, da arrivare persino a rubarla, pur d’averla nella loro chiesa!
Non avvicinatevi mai, in una notte di tempesta, alle rovine del castello di Belfòrt!
Potreste imbattervi nello spirito impazzito di un vecchio castellano, che s’aggira inquieto tra i ruderi del maniero.
È tutto vestito di nero, con una lunga sciabola che luccica al suo fianco; il volto pallido è incorniciato da una folta barba incolta... insomma, se vi si para davanti all’improvviso, magari dopo un forte tuono, potrebbe pigliarvi un colpo e maledireste per tutta la vita la vostra imprudenza!
Tuttavia, se avete coraggio da vendere, provate a seguirlo nel suo girovagare: lo vedrete sollevare sassi e guardarvi sotto; scrutare attento nel folto degli alberi che si sono ormai impossessati d’ogni angolo verde del maniero; scavare qui e là, aiutandosi con la punta della spada…
Pover’uomo: spera di trovare, finalmente, la prova dell’infedeltà della sua giovane sposa, che uccise un tempo lontano dopo una folle scenata di gelosia.
Non sa ancora, quel fantasma disgraziato, che la bella moglie non lo aveva mai tradito e che quindi la sua morte innocente lo perseguiterà sino alla fine dei tempi!
Il tesoro del Passio
Una leggenda vecchia di generazioni racconta che in un luogo segreto di Castel Belfòrt sia conservato un tesoro.
Si tratterrebbe di un forziere colmo di monete d’oro, collane e pietre preziose, che venne nascosto dall’ultimo proprietario del maniero prima di fuggire di fronte al sopraggiungere delle armate nemiche.
Era la domenica delle Palme e mentre il nobile scavava, da solo, nel muro di cinta del castello, giù, nella chiesa di Spormaggiore i fedeli stavano cantando il Passio.
È per questo motivo che ogni anno, sette giorni prima la resurrezione del Figlio di Dio, i diavoli lasciati nel castello a vegliare il tesoro, per non udire il coro di lode al Signore, fuggono lontano rendendo così possibili e indisturbate le ricerche.
E ci fu qualcuno che tentò di ritrovare il forziere: una volta un giovane sgusciò non visto dalla parrocchiale e corse al castello. Si mise a cercare come un forsennato, scavando qui e là senza logica, con un orecchio sempre teso ad ascoltare i canti che venivano dalla chiesa.
E poiché il ragazzo non rientrò più a casa, si pensò che, terminato il Passio, fossero tornati all’improvviso i demoni, sorprendendo l’incauto nel pieno delle ricerche.
E possiamo bene immaginare la misera fine che gli toccò in sorte!
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